Filippo Ponzano vince il Campionato Nazionale M. Medal.

Filippo Ponzano del Golf Club Torino vince il Campionato Nazionale Maschile Medal - Trofeo Isa Goldschmid con un totale di 278 (-10) (71-68-68-71) su un campo molto tecnico come il Marco Simone Golf & Country Club. Gioco solido e costanza di rendimento impressionante hanno reso protagonista assoluto il giovane talento torinese. Nel Torneo femminile - Trofeo Isa Goldschmid, Giulietta Bertero  del Golf Club Torino è giunta terza con 284 (-4) e a segno a maggio nel tricolore Ragazze medal. Ma chi è Filippo Ponzano il 21 enne torinese che fa parte della nazionale azzurra? Siamo andati a trovarlo per scoprire qualcosa di più su di lui.

Filippo scegli una parola per definire la tua vittoria?

La parola  per descrivere questa vittoria è: ATTESA, perché finalmente ripaga di tutto il lavoro che ho messo nell’ultimo anno e mi ricorda il perché di tutti i sacrifici fatti.

Ti ricordi quando hai iniziato a giocare chi ti ha insegnato?

Ho iniziato con Francesco Vacchetto al Circolo Golf Torino La Mandria, mentre attualmente mi alleno con Daniele Ronco.

Quanto ha influito tuo padre nella scelta di questo sport?

Mio padre mi ha introdotto al golf quando ero molto piccolo e sin da subito mi sono appassionato. Ho praticato tanti sport nella mia adolescenza come ad esempio, la pallanuoto ma ho spontaneamente scelto il golf perché lo trovavo molto stimolante.

Cosa vuoi dire a tuo padre dopo questo prestigioso successo?

Vorrei ringraziarlo per avermi supportato in tutti i momenti e che questa vittoria non sarebbe stata possibile senza i suoi sforzi nei miei confronti, quindi grazie papà per aver creduto in me.

Una cosa che ti piace da impazzire del golf.

La competizione con se stessi per testare i propri limiti psicologici nelle situazioni più complicate che, a parer mio, è ciò che distingue i buoni giocatori dai campioni.

Una cosa che non ti piace del golf.

La partenza dopo le 12:00.

Qual è la condizione di salute del golf in Italia?

Il golf in Italia è ancora una realtà che non ha espresso le proprie potenzialità. Penso che l’idea del golf nella testa degli italiani sia completamente distorta perché legata a preconcetti e stereotipi. Il movimento agonistico potrebbe aiutare ad aumentare la popolarità del golf come sta succedendo recentemente con il tennis.

Quale è la parola che usi in gara per farti coraggio?

Forza!

C’è un colpo che ti senti imbattibile?

Purtroppo no ma non penso che nessuno lo abbia. Bisognare imparare a sentirsi imbattibili nello spazio tra le orecchie.

Segui il golf in tv?

Poco ma seguo l’andamento dei professionisti italiani.

Quanto è importante la preparazione fisica e mentale al gioco del golf?

La preparazione fisica serve fino ad un certo punto o meglio: è fondamentale per mantenere uno stato di forma costantemente al top e per evitare futuri infortuni quindi determina il 20% del successo di un golfista. La preparazione mentale è indispensabile. Tutte le settimane, su qualsiasi tour del mondo vincono giocatori dalle caratteristiche fisiche più differenti. Mi sento di dire che l’80% del successo di un golfista è determinato dal aspetto psicologico.

Se fossi un golfista professionista, chi vorresti essere?

Ludvig Ąberg

Quale è il pensiero più ricorrente sul tee di partenza?

La visualizzazione del colpo scelto.

Quale è il lato forte del tuo carattere?

Do sempre il 100% di me stesso, se basta per vincere bene ma so che non dipende da me e che l’unica cosa che posso controllare è fare il meglio che posso in quel momento.

Il sogno nel cassetto?

Vincere un Major.

Quanto influisce l’attrezzatura sul tuo gioco?

L’attrezzatura influisce molto perché il golf è uno sport di sensazioni e ha bisogno di molta cura anche nei dettagli più piccoli.

Cosa mangi quando giochi?

Proteine: uova al mattino e se parto al pomeriggio carne.

Quali altri sport segui?

Il tennis, il calcio e la Formula 1.

Vuoi dire qualcosa al tuo allenatore

Al mio Coach Daniele Ronco gli dico grazie per la passione e la voglia che stai mettendo nel nostro percorso. Questa vittoria è un risultato importante ma è solo un piccolo mattoncino di quello che sappiamo di poter raggiungere quindi avanti così

di Riccardo Amapane - Comunicazioni e Rapporti con la stampa